Study the transcript of this episode as a lesson on LingQ, saving the words and phrases you don’t know to your database. Here it is!
Ti ho mai detto che penso che nella vita precedente io fossi un navigatore?
Si, mi hai sempre accennato a questo fatto, al fatto che ti senti molto attratta per il mare, le navi e tutto ciò che riguarda la parte marinara.
Si!
Non ho mai capito però da che cosa deriva questa ..
Si, anche perché al mare non ci voglio mai andare, fare il bagno non mi piace.
Perché mi piace quello che il navigatore rappresentava, l’idea dell’avventura verso l’ignoto del fatto che si va incontro.. sulla base di un’idea si va incontro all’ignoto e mettendo in gioco la propria vita attraverso una serie di avventure difficili, impegnative, drammatiche però in un contesto ambientale molto emozionale, no?
Come l’idea di essere in mezzo al mare su una nave in preda alle onde, le tempeste eccetera e poi però sperare di arrivare a scoprire una nuova terra senza averne nessuna certezza.
A parte le crociere su queste grosse navi che abbiamo fatto, ma sei mai andata per mare su una barca, su una barca, non dico piccolina, comunque una barca che non sia una di quelle grosse immense barche da crociera!
Beh, già lì ho sofferto il mal di mare però hanno detto che è una questione di abitudine perché mentre io stavo male per il mal di mare gli inservienti che giravano per i corridoi erano tranquillissimi, questo significa che si sono abituati.
Ah beh, certamente!
Dopo un po’ che sei su una nave ti abitui.
A parte che queste navi grosse hanno dei sistemi di stabilizzazione per cui, si, hanno un rollio ma è molto contenuto, mentre io invece ho vissuto veramente una avventura sul mare piuttosto brutta.
Ma hai sofferto anche il mal di mare o era solamente spaventosa!
No, lo spavento ti fa passare il mal di mare.
Eh, allora racconta!
Allora, un mio amico che è appassionato di nautica di barche in genere un giorno ha comperato una barca, una bellissima barca devo dire, tutta in legno, un veliero.
Un veliero intorno ai quindici metri, lo ha comperato usato ha fatto un affare, non so quale giro, insomma, abbia fatto di fatto ha comperato questa bellissima barca e l’ha comperata a Genova.
Il fatto è che lui invece abita a Cattolica, cioè dalla Liguria praticamente bisogna andare fino in Romagna.
Che vuole dire, per chi non fosse esperto in regioni italiane all’interno del Mediterraneo l’Italia divide il Mediterraneo in due parti.
Da una parte c’è il mar Tirreno e dall’altra il mare Adriatico allora, la Liguria è sul mar Tirreno mentre Cattolica è sul mar Adriatico.
Si, praticamente dall’altra parte dell’Italia!
Allora si era interessato per poter smontare questa barca, metterla su un camion e trasportarla dove lui abita, e dove aveva la darsena per poterla alloggiare.
Il costo era elevatissimo perché smontare un veliero con gli alberi in legno metterlo su un camion e il trasporto, siccome era un trasporto speciale il costo era veramente esorbitante.
Allora che cosa ha fatto!
Ha invitato sette amici, tra cui c’ero anch’io e ha detto “ va bene facciamo una bellissima crociera partiamo da Genova con la mia barca e facciamo tutto il giro dell’Italia (perché non si poteva fare altrimenti) così porto la barca a casa mia, ve la offro io la gita!” Bene!
Bene!
Tutti entusiasti, si una bellissima gita!
Ci troviamo a Genova saliamo sulla barca e partiamo.
Alla partenza il mare incominciava ad essere un po’ movimentato però niente di grave, viaggiamo, viaggiamo, viaggiamo diversi giorni finché arriviamo a Civitavecchia, Civitavecchia lo sai è un porto vicino a Roma.
Qui le cose incominciano a farsi un po’ pesanti perché il mare incomincia ad ingrossare.
C’erano solo le vele non c’era anche il motore?
Si, avevamo anche il motore però, ovviamente, cercavamo di sfruttare il vento, fin che c’era, andavamo un po’ col motore un po’ con le vele a seconda del fabbisogno.
Questo mio amico, appunto, quando ci avviciniamo a Civitavecchia, siccome era un esperto di mare, subito ha detto “ qui le cose si stanno mettendo male” perché ha visto che il mare incominciava ad ingrossarsi “dobbiamo entrare in un porto immediatamente” non ha fatto in tempo a dirlo che il mare ha incominciato ad arrivare a forza sei, forza sette, forza otto forza nove e li abbiamo veramente incominciato ad avere paura, onde alte dieci dodici metri, la barca che veniva sbalzata fuori dal mare, e infatti stavamo andando con il motore, il motore girava fuori giri nel momento che l’elica si trovava fuori dall’acqua, un balzo e ci ritrovavamo dentro nel mare, un balzo di dodici tredici metri, è stata veramente una cosa tremenda!
Abbiamo cercato di chiamare via radio la Capitaneria di Porto per cercare di avere soccorso ma questi han detto “ dovete arrangiarvi perché noi col mare così grosso non possiamo neanche uscire”.
C’erano due navi, due petroliere nella rada lì di fronte che via radio hanno detto alla Capitaneria “ noi sganciamo le ancore perché si stanno rompendo le catene” Due ore siamo stati in ballo ma due ore veramente da incubo!
Cercar di tenere ferme tutte le cose nella barca perché volava veramente di tutto.
Dopo due ore di salti su e giù per onde il mare ha incominciato un attimino a calmarsi, abbiamo visto, intravisto un traghetto che cercava di entrare nel porto, ci siamo accodati e con estrema paura siamo riusciti ad entrare nel porto.
A questo punto, dunque, noi eravamo in sette cinque hanno detto “no… preferiamo tornare a casa in treno” ci hanno abbandonato e se ne sono tornati a casa in treno.
Ma la ciurma doveva essere di sette, quindi mancavano poi delle persone o erano sufficienti due?
No, due non eravamo sufficienti per fare tutto il giro dell’Italia perché praticamente Civitavecchia è solamente ad un quarto del viaggio.
È arrivato un ottavo amico da Milano che ci ha raggiunti per cui eravamo in tre e abbiamo ripreso il viaggio.
Questa volta le cose sono andate un pochino più tranquille però ci abbiamo impiegato ben venti giorni da Civitavecchia ad arrivare fino, praticamente, Rimini Cattolica ed entrare nel porto.
È stata , per il resto del viaggio, un’avventura veramente interessante.
Però, insomma, ne hai avuto abbastanza poi no so, non mi risulta che tu abbia fatto niente di simile successivamente.
No, nonostante il mio coraggio non ho fatto niente di simile, ma ne abbiamo avute ancora delle altre durante il viaggio, non è che sia stato tutto cosi liscia perché la nave, diciamo la barca era abbastanza piccola, attrezzatissima perché questo mio amico aveva messo su radar, scandagli, tutto ciò che era possibile mettere sulla nave ma il viaggio doveva avvenire, diciamo, quasi con la terra in vista, non ci fidavamo ad andare in mare troppo aperto.
Ma quando avete avuto quel problema stavate bordeggiando o eravate in mare aperto?
Beh, eravamo in mare aperto però, diciamo, eravamo a dieci miglia dalla costa, ma quando il mare è così grosso non riesci ad avvicinarti, perché entrare nel porto con onde da dodici metri vuol dire essere scagliati sulle rocce o contro il molo del porto, per cui lì non c’è niente da fare bisognava stare in mare aperto e cercare di mettere la prua contro le onde e viaggiare su e giù come le montagne russe.
Non c’è stato altro mezzo, mettersi di traverso vorrebbe dire ribaltare la barca e andare a fondo.
Ma quindi quando succedono queste cose qui anche la Capitaneria non può fare niente, non è che ti vengono incontro, che ne so gli elicotteri, niente!
Niente da fare se per caso fossimo affondati allora va beh, avevamo la radio di soccorso che avrebbe emesso le onde in modo tale che potevano rintracciarci, ma loro assolutamente con le barche non potevano uscire.
E avevate le scialuppe?
Si, si, avevamo tutti i giubbotti, scialuppe .. no, no per quello eravamo attrezzatissimi il problema, insomma, era la fifa di affondare perche…
A, si.
Comunque la barca era molto robusta, tutta in legno di mogano, cioè una barca veramente eccezionale, robusta.
Scricchiolava a destra e sinistra però ha retto tranquillamente questa mareggiata.